Con il suo taglio antropologico, la sesta sala del Museo rappresenta l’interpretazione più cruda della parola Economia che si basa sulla mercificazione degli esseri umani, a qualunque categoria essi appartengano. Le “persone”, riprodotte in scala 1:1, tendono a una fedeltà credibile, se pur non esasperata, e sono racchiuse in una confezione da supermercato. La scelta della busta alimentare contiene in sé anche la valenza del concetto di commestibilità. Undici gli esemplari realizzati, esposti in altrettante buste, ciascuna personalizzata a seconda del contenuto: artista, giornalista, avvocato, chirurgo, infermiera, sicario, soldato, suora, operaio, scienziato, bambina pre-educata. All’interno della busta è inserito un “kit” di pronto intervento, in dotazione per ciascuna attività specifica. Scatole in cartone serigrafato, completano la confezione e ne sottolineano il concetto di merce. Non si tratta quindi di uomini visti come replicanti, robot o simili; l’intento è quello di suggerire un luogo mentale, una riflessione, o meglio più riflessioni a seconda del livello di lettura, razionale o emotiva, ma senza alcun umorismo. Materiali: PVC trasparente serigrafato, forex bianco di 2 mm, lattice in gomma, poliuretano, abiti, oggetti vari, scatola in cartone rivestita con carta da spolvero serigrafata, scheda tecnica.
The sixth Hall offers the crudest interpretation of the word “economy” with its anthropological theme, which is based on the commercialisation of human beings, to whatever category they belong. The people, reproduced in life size, tend towards a credible if not exaggerated faith and are enclosed in supermarket packaging. The choice of the vacuum-sealed pack also suggests the concept of edibility. Eleven examples have been made and packed in envelopes, each personalised according to its content: artist, journalist, lawyer, surgeon, nurse, hired killer, soldier, nun, worker, scientist, pre-school girl. A first-aid kit, provided for each specific activity, is inserted in each envelope. The packing is completed by a screenprinted cardboard box to emphasise the concept of goods. It is not a question of men being seen as replicants, robots or the like, but rather of suggesting a mental place, a reflection, or better several reflections depending on the level of reading, rational or emotional, but without any humour. Materials: Transparent screen-printed PVC, 2 mm white forex, rubber latex, polyurethane, clothes, various objects, cardboard boxes lined with screenprinted paper, technical card.
Sala VI Antropologia. Homo Pronto | Misure: 215x118x27 cm (imballaggio in cartone) | Anno: 1994 | Foto: Alberto Valtellina